Le donne del pozzo

Angelica nasce e cresce in un piccolo villaggio della Sardegna, nella seconda metà dell’Ottocento. La società in cui si trova a vivere è ancora molto retrograda e legata alle tradizioni, ma Lica (il diminutivo con cui viene chiamata la ragazza) è di indole ribelle; un carattere che ha ereditato da nonna Sara, la matrona della famiglia, che si porta addosso un’aura leggendaria. È infatti una delle “donne del pozzo”, una sorta di sacerdotessa pagana in grado di prevedere il futuro e in possesso di doti magiche. La stessa Lica, pur essendo piuttosto scettica riguardo la leggenda, si accorge, poco per volta, di essere in possesso delle virtù di sua nonna. La storia si snoda attraverso le vicende biografiche di Angelica che solo apparentemente rompe i legami con la propria terra; ma nel finale il richiamo atavico della Sardegna e dei suoi miti la richiama a sé, legandola per sempre alla leggenda delle “donne del pozzo”. Il pregio dell’opera sta nella capacità evocativa di luoghi e atmosfere che a tratti sembrano vivere dell’incanto di una terra che possiede intrinsecamente un fascino misterioso e leggendario. Analogamente, la vicenda familiare di Lica e nonna Sara può essere elemento di notevole interesse per una tipologia di lettori appassionati del genere del romanzo-saga. Il romanzo consta di 13 capitoli più un epilogo, e si sviluppa su due piani temporali, quello che segue le vicende di Angelica giovane e quello in cui sua figlia decide di ripercorrere la storia della sua famiglia, fino a ricercare le tracce di nonna Sara e degli arcani del pozzo.