Gli anni della maturità e dell’entrata nel mondo reale dell’autore-protagonista rinnovano le emozioni intrinseche al suo carattere, rilevando sempre più esempi e sinergie del tempo in cui i fatti si svolgevano. Tutto questo offre un’immagine reale della sua dimensione umana comparata al quotidiano dello spaccato dell’epoca, filmando, come in un film, modi di vita e di comportamento dei vari personaggi con cui si imbatte. Le suggestioni espresse, oltre che personali, evidenziano appunto fatti e consuetudini di quel periodo storico (anni 70/80), con una ricchezza di particolari riconducibili a scelte o destino come dal titolo del libro. La singolarità di alcuni avvenimenti, che a volte sembrano eccessivi o fuori prassi o consuetudine (come i rapporti amorosi), si presentano al lettore con una naturalezza tale da rendere scorrevole e accettabile ogni episodio. Durante l’esposizione l’autore sembra chiedersi, quasi incredulo, se quanto accade sia reale per poi delinearsi tale, sciogliendosi in un linguaggio ermetico ma coinvolgente. A volte lui stesso si domanda altresì se i personaggi incontrati comprendano pienamente la sua filosofia di vita, rammaricandosene qualora emergesse un dubbio. Fondamentalmente, con il suo umorismo e ironia, e senza pregiudizi, cerca di comunicare ai suoi interlocutori vicinanza, umanità e il ruolo che ognuno deve avere. Alcuni passi poetici, contenuti nel libro, arricchiscono tale assunto qualificando inaspettatamente il racconto di ulteriori emozioni. In sostanza questo è uno di quei casi in cui la vita di una persona diventa romanzo. Traslazione del pensiero di Romano Amide